giovedì 10 febbraio 2011

Tecniche di negazione

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La lezione di oggi è un estratto del corso di “Tecniche di negazione” che tengo presso la Facoltà di Ipocrisia dell'Università del Libero Pensiero, l'Ateneo fondato da Berlusconi.
La motivazione che è alla base di questo corso è semplice: se qualcuno vi chiede conto di un vostro comportamento sta commettendo una grave ingerenza nella vostra vita privata. Quindi imparare a negare, a omettere, a nascondere, a falsificare, è un esercizio legittimo che può tornarvi utile nella guerra quotidiana contro gli illiberali. Per farvi comprendere meglio vi illustro una situazione che potrebbe capitare ad ognuno di voi (mi rivolgo soprattutto ai ragazzi, le ragazze seguano invece la mia lezione “Fellatio: quali le prospettive del Deep Throating?”).
Immaginate di trovarvi in questa delicata situazione: siete soli in casa, avete appena finito di guardare “Anal destruction Vol. 2”. Al culmine dell'atto onanistico parte del vostro sperma è finito inavvertitamente sul prezioso tappeto persiano che vostra madre conserva gelosamente in ricordo della relazione clandestina che ha avuto, quando ancora non era il cesso che è oggi, con l'allora ambasciatore iraniano presso la Santa Sede. Nel tentativo di pulire la macchia avete versato sul tappeto Cillit Bang, un bicchiere d'acqua e avete strofinato forte. Per asciugare in fretta avete usato il ferro da stiro producendo questo capolavoro.

















Il tappeto è ormai compromesso, vostra madre sta per rientrare e voi siete fottuti. Come vi tirate fuori da questa situazione? Una coraggiosa assunzione di responsabilità - come alcuni individui dal pensiero poco libero suggerirebbero - sarebbe non in linea con i valori che animano questo Ateneo. Che sono valori di libertà. Libertà anche di schiorrare su tappeti materni, se ce lo richiede quella rete di neuroni subcorticali che costituisce il nostro sistema limbico (ma quante cose vi insegno?).

Ebbene, sappiate che con la creatività e l'ingegno si può trovare una soluzione a tutto, è questo lo scopo della lezione di oggi: imparare a non capitolare di fronte alle evidenze, a non cedere alla tentazione di ammettere la colpa. Resistere, resistere, resistere, diceva Oscar Wilde.
Per il caso che vi ho presentato vi elenco sei possibili soluzioni, prendete nota.

1. Sbarazzatevi del tappeto e fate finta di niente. Alle prime rimostranze di vostra madre ditele che quel tappeto di cui crede di ricordarsi, non è mai esistito. Con delicatezza iniziate a parlarle dell'Alzheimer.


2. Ingaggiate un rumeno, fatelo ubriacare fino a svenire (se avete poco tempo cercatene uno già svenuto) e sistematelo sul tappeto con il ferro da stiro in mano. Rompete la finestra dall'esterno (i vetri devono stare dentro casa, chiaro?). Voi andate al cinema a vedere Checco Zalone e lasciate che se la sbrighi vostra madre.


3. Mettetevi sul tappeto in posizione meditativa facendo attenzione a coprire la macchia. Restate così per i prossimi mesi. Questa è una soluzione interlocutoria che serve a prendere tempo in attesa che vi venga in mente una soluzione definitiva (che potrebbe arrivare proprio dalla pratica meditativa). Per i bisogni corporali arrangiatevi con la lettiera del gatto.


4. Non fate nulla, lasciate tutto così, ma cercate di non lasciare mai sola vostra madre con il tappeto. Distraetela in continuazione, portatela fuori a cena, ogni volta che lei si avvicina alla stanza precedetela, prendete il tappeto e sgrullatelo dal balcone. Questa è una tecnica dispendiosa ma efficace.


5. Non rispondete alle accuse di vostra madre, anzi, sollevate un conflitto di attribuzione. Ditele che non è lei competente a giudicarvi ma lo sono semmai i produttori iraniani di tappeti. Con tono di sfida invitatela a rivolgersi al consolato. Vedrete, insisterà un po' poi lascerà stare.


6. Uccidete vostra madre, avvolgete il corpo nel tappeto e liberatevi di entrambi.


L'ultima è ovviamente una soluzione estrema, non vorrei si arrivasse a tanto, poi sareste costretti a giustificare la scomparsa contemporanea di un tappeto e di una donna (la gente tende a fare 2+2) e sareste di nuovo in ansia. Ma è utile per farvi capire che non esistono situazioni senza via d'uscita, per un libero pensatore.

7 commenti:

  1. Rompete la finestra dall'esterno (i vetri devono stare dentro casa, chiaro?)

    Lol. ad hollywood si sbagliano sempre, come del resto anche con Amanda Knox.

    peace!

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  2. 7. Asserire che non è una cosa che avete inventato voi, anche le più alte personalità europee e americane personalizzano i propri tappeti con alcuni tocchi artistici. Citate tracce di spari sui tappeti di Bush, sperma su quelli di Arcore, sangue al cremlino etc... Voi avete fatto quei segni perchè ve l'ha chiesto l'europa. Funziona anche in casi più gravi

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  3. o sei danny
    o sei un ladro

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  4. Speranzini ha ispirato una nuova generazione di autori.

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