lunedì 12 aprile 2010

Il Ronchi rosa

Pezzo uscito su ScaricaBile Speciale Ministri, scaricabile qui.


Andrea Ronchi si è formato politicamente nel Movimento Sociale Italiano. Nel 2001 viene eletto deputato nelle file di AN. Viene rieletto nel 2008 nelle file del PDL ed è il Ministro delle Politiche Comunitarie del Governo Berlusconi. Lega il suo nome al decreto Ronchi, che si occupa di argomenti di varia pertinenza come le autoriparazioni, la liberalizzazione delle rotte marine, lo smaltimento delle apparecchiature elettroniche. Ecco, questo offre l'avvincente carriera politica di Andrea Ronchi. Insomma per questo pezzo sono in difficoltà. E quando sono in difficoltà vado a parlare con mio nonno. Mio nonno ha centodiciassette anni ed è molto sicuro di sé. Lo raggiungo nella sua casa in campagna dove trascorre il tempo aggiustando gli elicotteri dell'esercito brasiliano e insultando pesantemente i bambini dei vicini.


- Nonno, devo scrivere un pezzo su Andrea Ronchi ma non so cosa scrivere.

- Chi cazzo è Andrea Ronchi?

- Appunto. Io mollo.

- Mai mollare, ragazzo, le occasioni non si ripresentano quasi mai una seconda volta. Dimostra a te stesso e a tutti che non stai qui a pettinare le bambole gonfiabili. Non tutti i giorni, almeno.

- Perché gonfiabili? E perché guardi verso l'armadio di nonna?

- Comunque, ti racconto un episodio che mi capitò nel 1935: ero in un pub a Monaco di Baviera e a un certo punto mi scappò da pisciare. Andai nei bagni, aprii una porta e trovai Adolf Hitler seduto sulla tazza del cesso. Sentii che avrei potuto approfittare di quel momento di vulnerabilità del Führer per ficcargli la testa nel cesso, ma poi pensai: prima piscio nel bagno accanto e poi lo faccio. Ma al mio ritorno, Hitler era già andato via. E senza tirare lo sciacquone. Rifletti su questa storia e agisci di conseguenza.

- Grazie, nonno.

- Prego. Ora fuori dai coglioni.


Cogliere le occasioni e fare qualcosa di importante, il messaggio del vecchio è chiaro. Chiamo Alex, il mio amico ginecologo abusivo in Antartide, e mi faccio dare il numero di telefono di Andrea Ronchi.


- Pronto?

- Ronchi?

- Sì, lei chi è?

- Lasci stare. Lei è il ministro delle politiche comunitarie, giusto?

- Sì, dal 2008.

- Voglio farle una domanda: lei è un tipo ambiziosetto, Ronchi?

- Ma chi cazzo parla?

- Allora risponda a questo: lei conosce il Gronchi rosa?

- Sì, mi pare fosse un francobollo raro.

- Un francobollo raro, bravo Ronchi. Fu emesso nel 1961 per celebrare il viaggio del Presidente Gronchi in Sudamerica.

- E allora?

- Vengo al punto, Ronchi: io la voglio aiutare. Lei non può passare la sua intera esistenza all'ombra di Gianfranco Fini, né può sperare di essere ricordato per la cagata del decreto Ronchi. È d'accordo con me?

- Sì.

- Allora lei ha bisogno di un Ronchi rosa.

- Cioè, dovrei avere un francobollo tutto mio?

- Perdio, Ronchi, era una metafora! Intendevo dire che lei ha bisogno di compiere un gesto raro, di grande valore, qualcosa per cui valga la pena scrivere di lei.

- E cioè?

- Le è mai capitato di incontrare Berlusconi in bagno?

- Ma che domanda è?

- Risponda.

- Sì, una volta durante una pausa del Consiglio dei Ministri. Sono andato in bagno, ho aperto la porta e dentro c'era il Presidente.

- Stava cagando?

- Ma che ne so, credo di sì.

- Cosa vuol dire “credo”?

- Ok, stava cagando.

- Ecco, quello era un Ronchi rosa. Diciamo che lei è fortunato perché l'occasione si può ripresentare. Ha ancora la possibilità di farlo.

- Fare cosa?

- Ficcargli la testa nel cesso.

- Ficcargli la testa nel cesso...ma che cazzo dice? Ma è uno scherzo?

- Bah.

- Queste sono le conseguenze della campagna d'odio della sinistra. Lei è un pazzo criminale, uno psicolabile, si faccia curare!

- Quindi?

- Stronzo!

- È un no?

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